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Cos'è l'endometriosi e come si cura

Cos'è l'endometriosi e come si cura

L'endometriosi è una patologia benigna che interessa circa il 10-15% della popolazione femminile in età fertile. L'infiammazione cronica è caratterizzata da un’anomalia delle cellule endometriali che vanno a posizionarsi in sedi diverse da quella fisiologica (cioè all'interno dell'utero). La malattia può diventare nel tempo invalidante, causando dolori intensi responsabili della riduzione della qualità della vita. Una diagnosi precoce può aiutare a prevenire l'infertilità e gli effetti collaterali del disturbo. Conosciamo meglio l'endometriosi, un problema di cui sono affette circa 16 milioni di donne in Europa e 5,5 milioni negli USA.

Cos'è l'endometriosi

L'endometriosi interessa principalmente le donne in età fertile tra i 25 e i 35 anni, ma non di rado può presentarsi anche dopo la menopausa. Le cellule endometriali, normalmente presenti nell'utero, per cause non ancora molto chiare, vanno a posizionarsi in sedi diverse da quella fisiologica, in strutture extrauterine come ovaie, aree pelviche oppure addominali.

La malattia può svilupparsi indipendentemente da gravidanze precedenti e comportare nel tempo difficoltà nel procreare e sterilità. La diagnosi avviene per il 30-40% dei casi in via del tutto casuale, a seguito di un controllo ginecologico di routine. L'infiammazione cronica benigna al primo stadio è asintomatica e per tale motivo difficile da riconoscere. Quando la patologia passa da moderata a grave i sintomi iniziano a peggiorare, diventando insopportabili.

Quali sono i sintomi dell'endometriosi

L'endometriosi può essere in alcuni casi asintomatica ma creare problemi di infertilità, un primo campanello d'allarme che dovrebbe invogliare a contattare subito il ginecologo di fiducia e programmare un controllo.

I sintomi evidenti della patologia sono:

• dolori intensi durante il ciclo mestruale;

• minzione e defecazione assai dolorose;

• dolore durante i rapporti sessuali;

• irregolarità delle mestruazioni;

• perdite ematiche anomale dai genitali;

• forti dolori pelvici.

Il perdurare dei sintomi e il mancato riconoscimento della malattia possono causare una profonda debilitazione, con un notevole impatto negativo sulla qualità della vita. I rapporti sessuali dolorosi con il partner rischiano di mettere a repentaglio anche il benessere della coppia.

Le cause dell'endometriosi

Ancora oggi non sono ben chiare le cause dell'endometriosi. Secondo alcune ipotesi accreditate, la patologia può dipendere dal reflusso trans-tubarico durante le mestruazioni (fenomeno che in gergo è noto come mestruazione retrograda). Il disturbo potrebbe essere generato anche da una modificazione del tessuto di rivestimento della pelvi.

C'è chi sostiene possa essere causata da una predisposizione genetica oppure da una stimolazione ormonale.

Diagnosi di endometriosi

La diagnosi di endometriosi può essere accertata da un ginecologo esperto. Una semplice visita di routine è utile per verificare la particolare fissità degli organi pelvici, primo campanello d'allarme.

Il medico può richiedere ulteriori esami come un'ecografia transvaginale/transrettale e transaddominale per individuare eventuali formazioni cistiche endometriosiche. Nel caso in cui la patologia dovesse interessare l'intestino è utile effettuare una rettosigmoidoscopia e il clisma opaco.

La risonanza magnetica addomino-pelvica con mezzo di contrasto è necessaria nel caso in cui l'endometriosi tocchi organi non ginecologici. La valutazione definitiva, comunque, può essere fornita solo da un accurato esame istologico.

Come si tratta l'endometriosi

L'endometriosi per fortuna può essere curata con terapie chirurgiche e mediche, mentre un'alimentazione adeguata può ridurre la sensazione dolorosa.

Per minimizzare l'infiammazione consigliamo di aumentare le dosi giornaliere di:

• fibre, in modo da favorire i movimenti peristaltici ed evitare sforzi inutili che provocherebbero solo dolore;

• cereali integrali, meglio senza glutine;

• frutta secca e oleosa (noci, anacardi, mandorle);

• frutta fresca

• pesce azzurro, ricco di omega 3.

Va ridotto il consumo di farine raffinate, glutine, carne rossa e lavorata nonché di latticini. Sono da eliminare definitivamente, invece, la soia e i derivati, il caffè e tutte le bevande che ne contengono anche in minima parte, gli zuccheri raffinati (compresi i dolci), i grassi saturi, gli alcolici.

In caso di sintomi è importante controllare il dolore e placare l'infiammazione con terapie farmacologiche mirate. La pillola anticoncezionale e i medicinali a base di progesterone, eliminano il dolore ma non la patologia. In farmacia si trovano anche soluzioni più costose che, a differenza delle precedenti medicine, non possono essere assunte per un tempo illimitato e richiedono un'attenta valutazione da parte dello specialista.

La chirurgia è consigliata solo quando non esistono altre alternative, perché i rischi sono piuttosto elevati: se l’asportazione del tessuto endometriosico non dovesse essere eseguita correttamente, potrebbe causare effetti collaterali (danneggiamento dei tessuti sani, riduzione degli ovociti disponibili e della funzionalità dell'organo genitale).

Uno degli interventi più praticati perché poco invasivo e sicuro è la Laparoscopia. La Laparotomia, invece, viene applicata solo nei casi più gravi.

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